Il Pollaio è l’unica aula studio dell’Università degli Studi di Padova gestita da studenti. Non ha mai indossato i colori di qualche fazione politica, nè si è mai espressa contro o a favore di qualche schieramento. Non è un centro sociale. Il Pollaio è un crocevia di studenti, accomunati da un’unica fondamentale esigenza: vivere l’università. Ogni studente può partecipare liberamente alle assemblee di gestione, nelle quali vengono discussi tutti i problemi e tutte le soluzioni ad essa correlate.
Quanti di voi si sono mai chiesti in cosa si differenzi la fruizione della struttura universitaria che ne fa uno studente pendolare, da quella di uno residente a Padova, avranno avuto una risposta, purtroppo, abbastanza secca: in nulla. Oggi lo studente universitario si reca in dipartimento per seguire le lezioni in aula, poi, finita la lezione, se ne va, molto spesso a studiare in un’aula studio. E la politica dell’ateneo sulle aule studio è molto chiara: queste devono essere delle stanze con dei tavoli e delle sedie, e basta. Anche qui, finito di studiare, lo studente è pregato di andarsene. Così all’interno degli edifici universitari non v’è spazio se non per ascoltare una lezione o per studiarla.
Il Pollaio ha sempre voluto rappresentare qualcosa di diverso, e ciò che ha sempre fatto, da quarant’anni ad oggi, è molto semplice: ha dato agli studenti la possibilità di gestire un luogo in cui, per dovere di studio, dovevano già passare la gran parte delle loro giornate. Questo con la convinzione che nessuno meglio di uno studente universitario che abbia bisogno di studiare conosca le proprie reali esigenze – e sì, stiamo tacitamente partendo dal presupposto, per noi irrinunciabile, che l’università non sia più scuola dell’obbligo, e chi vi studia lo fa o per passione o già per lavoro, e meriti pertanto tale fiducia dalle istituzioni.
Ma il Pollaio è anche altro. Di fianco alla necessità di responsabilizzare gli studenti e di renderli attivamente partecipi della vita universitaria, esso si pone come obiettivo anche quello di ricreare uno spazio in cui lo studente possa sentirsi a suo agio: adiacente alla zona adibita allo studio silenzioso, esiste un’aula (l’Acquario) ove si può parlare, adibita pertanto allo studio di gruppo. Più in generale quest’ultima vuole essere anche un luogo in cui gli studenti possono incontrarsi, discutere, o anche solo trascorrere in modo tranquillo la pausa dallo studio.
Vien da sè che solo in un ambiente di questo tipo gli studenti possono trovare la spinta a confrontarsi tra loro, presupposto necessario affinchè si crei un territorio fertile anche per il loro accrescimento culturale. Dopotutto, la nostra cultura nascerà pur dallo studio, ma si sviluppa solo nelle occasioni di confronto con gli altri. Riteniamo che affinchè ciò possa accadere, Pollaio e Acquario non possano dunque in alcun modo prescindere dall’essere luoghi confortevoli. Per quest’ultimo il modello a cui facciamo riferimento è quello delle common-room, tanto diffuse nelle università straniere, quanto inesistenti nella nostra (almeno per gli studenti), ed è in tale direzione che fino ad oggi abbiamo organizzato il suo lo spazio: dotandolo di elettrodomestici che potessero essere utili agli studenti (microonde, frigorifero, macchina del caffè, bollitore), e allestendovi un’emeroteca comprensiva di riviste e quotidiani.
Ciò che chiediamo, in sostanza, è che l’Università degli Studi di Padova riconosca dignità alle nostre posizioni e una maggiore libertà decisionale alle suddette assemblee di gestione; si adoperi, qualora sia necessario, affinchè l’Acquario possa allinearsi a quegli standard normativi che vigono per le altre common-room già esistenti; e infine si impegni perchè anche altrove all’interno degli spazi d’ateneo, cominciando dai locali dei singoli dipartimenti, venga fornito agli studenti un servizio di questo tipo.
Questo comunicato è stato sottoscritto dai seguenti rappresentanti degli studenti:
Davide Quagliotto, Consiglio d’Amministrazione
Marco Zabai, Senato Accademico
Chiara De Notaris, Senato Accademico
Sara Ghezzo, Senato Accademico
Carlo Tardivo, Consiglio di Dipartimento di Matematica e Informatica
Federico D’Ambrosio, Dipartimento di Fisica ed Astronomia
Giulia Cusin, Dipartimento di Fisica ed Astronomia
Claudio Calvaruso, Commissione Paritetica della Scuola di Scienze
Giada Pigatto, Consiglio d’Amministrazione dell’Esu
Valeria Zampieri, Consiglio della Scuola di Economia e Scienze Politiche
Caterina Chiocchetta, Consiglio di Scuola di Scienze
Antonio Benvenuto, Consiglio del Dipartimento di Scienze Economiche “Marco Fanno”
Marco Viscolani, Consiglio di Scuola di Ingegneria
Federica Maria Cova, presidente di Studenti Per – UdU Padova
Teresa Ditadi, Corso di Comunicazione
Ester Peruffo, Consiglio della Scuola di Scienze Umane, Sociali e del Patrimonio Culturale
Luca Giuliana, Corso di Mediazione Linguistica e Culturale
Alberto Corrado, Consiglio di Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari
Claudio Bassot, Consiglio di Dipartimento di Scienze del Farmaco
Andrea Pittarello, Consiglio di Dipartimento SPGI – Scienze Politiche
Alice Costa, Consiglio di Dipartimento di Biologia
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Gentile professor Schiavon, vorrei comunicarLe il mio sostegno al Progetto Pollaio e aggiungermi a chi le chiede di salvaguardarlo.
Vorrei approfittare dell’occasione per sottolineare l’importanza di questa tipologia di aula studio autogestita con common room aperta agli studenti che a mio avviso dovrebbe essere sostenuta anche al di fuori del solo Pollaio
Cordiali saluti
e poi spediscila a:
oddone.schiavon@unipd.it
Gentile professor Schiavon, vorrei comunicarLe il mio sostegno al Progetto Pollaio e aggiungermi a chi le chiede di salvaguardarlo.
Vorrei approfittare dell’occasione per sottolineare l’importanza di questa tipologia di aula studio autogestita con common room aperta agli studenti che a mio avviso dovrebbe essere sostenuta anche al di fuori del solo Pollaio
Cordiali saluti
Fin dagli anni 80… Ho preparato quasi tutti gli esami nell’ex acquario.